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20-01-2006 |
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Dall’Ue 440 milioni per le rinnovabili |
Energia dagli oceani, solare termico e fotovoltaico, biomasse. Bruxelles investe in un programma di ricerca. E punta al 12% da fonti pulite entro il 2010 . Italia: rinnovabili al lumicino |
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L’Ue sta investendo 440 milioni di euro nella ricerca sulle tecnologie delle rinnovabili in un arco di tempo dal 2002 al 2006. E’ il dato saliente della conferenza europea di Bruxelles sulle energie rinnovabili che ha appena riunito una ampio ventaglio di organizzazioni e imprese coinvolte nella ricerca e nelle applicazioni delle fonti verdi.
L’obiettivo è quello di puntare per il 2010 su una quota di rinnovabili pari al 12 per cento dei consumi energetici globali. Le rinnovabili ad oggi rappresentano circa la metà dell’impegno finanziario europeo investito nella ricerca energetica e la Commissione ha proposto di mantenere questo standard di finanziamento anche nel futuro programma di ricerca per il periodo 2007-2013.
In Europa intanto la ricerca sulle rinnovabili prosegue. In Francia si sviluppa un programma per il geotermico cui partecipano Germania, Svizzera e Norvegia e per il quale sono stati stanziati oltre 11 milioni. Svezia, Austria, Regno Unito e Irlanda invece sono i partner di Wave Dragon: un progetto per la produzione di energia dagli oceani che si basa su una tecnologia innovativa di sfruttamento idroelettrico e conta su un finanziamento di 1,5 milioni di euro. Sol Air Termic è un progetto di solare termico condotto da Germania, Grecia e Danimarca che applica specchi e impianti ricettori in ceramica e per il quale sono stati stanziati 1,5 milioni di euro.
Sono due i progetti pilota nel settore del fotovoltaico. Roll to Roll utilizza moduli fotovoltaici in silicone e e condotto da studiosi di Francia e Portogallo, con uno stanziamento di due milioni. Mentre Procis applica celle solari e vede al lavoro Germania, Svezia, Francia, Svizzera con un budget di 1,2 milioni di euro.
Infine, si chiamano Time e Bioelectricity i due programmi per l’applicazione di biomassa. Il primo prevede la produzione e l’uso di etanolo come combustibile e coinvolge Italia, Danimarca, Ungheria, Svezia e Olanda. Il secondo invece utilizza celle a combustibile e anche in questo è presente l Italia insieme a Grecia, Francia, Regno Unito con uno stanziamento di 1,6 milioni di euro
www.lanuovaecologia.it
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