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25-01-2006 |
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CNA: Pannelli solari contro la crisi energetica |
In questo periodo di crisi energetica la Cna della provincia di Pesaro e Urbino ripropone l'utilizzo di fonti energetiche alternative, come i pannelli fotovoltaici; purtroppo perņ sono ancora molti gli ostacoli da superare per attuare una politica di sfruttamento delle energie rinnovabili.
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PESARO - In piena crisi energetica, con lo spettro della riduzione dell’erogazione di gas metano e dell’aumento dei prodotti petroliferi, le fonti alternative di energia sono tornate oggi di grande attualità. Ma riuscire a garantirsi un adeguato approvvigionamento di energia elettrica con i pannelli solari, nonostante gli annunciati incentivi statali, sembra diventato un problema di difficile risoluzione. Serenella Albonetti, presidente provinciale dell’Anim, l’associazione degli impiantisti della Cna, afferma che nella provincia di Pesaro e Urbino sono ancora molto pochi i pannelli solari sui tetti dei pesaresi, anche se in tanti ci stanno pensando. “Fino ad ora a frenare l’entusiasmo dei cittadini sono stati gli elevati costi delle celle, quelli dell’impianto, l’ingombro e l’inestetismo dei pannelli – precisa la Cna – ma attendiamo fiduciosi che il testo più volte annunciato, e ancora non definitivamente emesso, possa colmare l’enorme ritardo del nostro Paese nei confronti dell’utilizzo delle fonti energetiche solari. Anche se non possiamo non constatare l’enorme timidezza con cui ci si muove sul versante dell’incentivazione vera e sostanziale agli investimenti”. Infatti la politica adottata nei confronti del fotovoltaico sembra essere in continua contraddizione, viene pubblicizzata, ma non si stanziano gli investimenti a suo favore. Questa situazione di “stop and go” di certo non premia chi intende investire in questo campo, al contrario sembra invece volere essere una risposta a chi oggi vi opera con risorse e capacità insufficienti e che vorrebbe regolare il mercato sulla base della propria limitata capacità produttiva. Proprio per questo il presidente provinciale degli impiantisti della Cna si auspica che il nuovo decreto risolva questa situazione stagnante, anche perché investendo in un impianto fotovoltaico casalingo si abbatte il costo dell’energia per almeno 25 - 30 anni, e in altri Paesi europei, come la Germania, i proprietari dei pannelli solari rivendono addirittura l’energia prodotta alle società elettriche ottenendo in cambio un reddito mensile aggiuntivo”. “Alcune imprese della provincia già operano nel settore del fotovoltaico - conclude la Albonetti - ma per far decollare queste attività occorrono meno vincoli burocratici e più contributi, perché se è vero che istallare sul proprio tetto 8 metri quadrati di pannelli solari consente di abbattere per almeno 25 anni la propria spesa per l’energia elettrica, è ancor più vero che le procedure per avere il permesso per la costruzione di impianti sono ancora incredibilmente complesse e i costi di allaccio proibitivi”.
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