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25-05-2006 TUTTE LE NEWS
Rinnovabili sostituiranno il petrolio
Entro il 2015 -380mila barili
 
L'energia pulita made in Italy per frenare la corsa del petrolio. Con il 25% di rinnovabili al 2015, obiettivo assunto in sede internazionale, pari a 37.300 Mw (100 miliardi circa di chilowattora producibili) il risparmio stimato in Italia potrebbe raggiungere i 380 milioni di barili di petrolio con un controvalore di oltre 22 miliardi di euro (a 72 dollari a barile). E dall'eco-energia tagli previsti anche sul fronte del consumo di gas naturale: circa 9,2 miliardi i metri cubi risparmiati pari a piu' di 1,8 miliardi di euro (considerando un costo medio di 0,2 euro a m3). Il tutto con ricadute positive sull'ambiente: con il 25% di rinnovabili si taglierebbero oltre 103 milioni di tonnellate di Co2 e 22.425 di Pm10, evitando anche penalita' di 10 miliardi di euro per il rispetto degli obiettivi di Kyoto. Le previsioni sono dell'Associazione Nazionale Energia del Vento (Anev) che ha realizzato uno studio sui risparmi nazionali con l'utilizzo delle varie fonti energetiche alternative. Previsioni ''prudenti'', afferma l'Anev, in quanto ''il nostro Paese ha le carte in regola per soddisfare una produzione vicina al 40% con fonti pulite, inesauribili, non soggette a fluttuazioni o rischi geopolitici''. Ma, secondo l' Anev, e' necessario ''spingere sempre di piu' i pubblici decisori ad affrontare con politiche serie la questione energetica al fine di evitare eccessive ripercussioni sui costi degli utenti finali''. Importante, per l'Anev, ''semplificare le procedure autorizzative'' e ''dare certezza agli investitori con un quadro duraturo'. Una corsa all' 'oro verde' che vede la partecipazione anche di enti come l'Enel che ha in programma investimenti nelle fonti rinnovabili nel periodo 2005-2009 per 1,7 miliardi di euro, di cui 1,1 in Italia, e che nel 2003-2004 ha gia' investito 1,1 miliardi, di cui 600 milioni in Italia. Secondo quanto l'Enel ha piu' volte segnalato, ''il barile sopra i 70 dollari e la crisi di quest'inverno nei rifornimenti di gas, confermano l'urgenza di ridurre la dipendenza italiana nella produzione di elettricita' dal petrolio e dal gas naturale''. In movimento anche il settore delle biomasse: ''Di fronte all' esorbitante prezzo del petrolio di questi giorni - ha dichiarato Walter Righini, presidente della Fiper, Federazione Italiana Energie Rinnovabili che riunisce oltre 40 produttori di energia da biomasse - non si puo' non tenere conto delle enormi potenzialita' che le biomasse rappresentano per l'Italia. Chi utilizza gli impianti di teleriscaldamento a biomassa oggi puo' risparmiare almeno il 35% in bolletta rispetto a chi usa il gasolio e, soprattutto, non avere ulteriori aumenti per i prossimi mesi''. I vantaggi da teleriscaldamento e cogenerazione parlano di un risparmio di fonti fossili, da qui al 2010, del 12,5%, riferisce Righini sottolineando pero' la necessita' di superare la fase sperimentale e mettere il sistema a regime. Per quanto riguarda il piano-risparmi realizzato dall'Anev, il taglio di 380 milioni di barili al 2015 prevede l'installazione da qui ai prossimi 9 anni e mezzo di 37.300 Mw di fonti rinnovabili, pari a una produzione di circa 100 miliardi di chilowattora (97,50 Terawattora, TWh) e al 25% del consumo interno lordo. Sempre nel periodo da qui al 2015, la parte del leone spetta all'idroelettrico con 21.000 Mw installati pari a 51 miliardi di kWh (13,08% sull'obiettivo del 25% totale di elettricita' da energia verde al 2015) seguito dall'eolico con 9.000 Mw (18 mld kWh e 4,62% sull'obiettivo finale), biomasse e rifiuti 4.500 Mw (18 mld kWh e 4,62% sull'obiettivo). In tono minore l'energia geotermica (1.100 Mw pari a 8 mld kWh della produzione verde stimata e al 2,05% dell'obiettivo 2015) e il fotovoltaico (1.700 Mw pari a 2,5 mld kWh e allo 0,64% dell'obiettivo). Nel 2005 l'Italia ha coperto il suo fabbisogno di elettricita' per il 70% con il termoelettrico, per il 15% con le fonti rinnovabili (12,7% idroelettrico, 2,3% eolico, fotovoltaico e geotermico), e per il 15% con le importazioni nette dall'estero (soprattutto nucleare). Questo vuol dire che la produzione nazionale e' per l'80% termoelettrica (65%, olio e gas, 15% carbone) e per il 20% da fonti rinnovabili (16% idroelettrico e 4% altre fonti: geotermico, eolico, biomasse, solare). Su questo scenario, a fine 2005, l'Enel dispone di 15.314 MW di potenza installata che impiega fonti rinnovabili: 14.363 MW idroelettrici, 671 MW geotermici, 280 MW eolici e fotovoltaici. Sempre lo scorso anno, l'Enel - riferisce l'Ente - ha prodotto da fonti rinnovabili 30,2 miliardi di chilowattora pari al 60% del totale nazionale (50 TWh) e al 26,8% della propria produzione complessiva (112 TWh). Nel 2009, grazie al piano di investimenti previsto, il 32% dell'energia elettrica prodotta dall'Enel sara' da fonti rinnovabili. Ansa

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